martedì 29 dicembre 2020

The Midnight Sky

 Il battage pubblicitario di Netflix ce l’aveva descritto come il nuovo capolavoro della fantascienza e fin qui non c’è niente di male fare pubblicità ad un proprio prodotto. Ok. Vediamolo. Fin dalle prime scene mi sono chiesto perché l’utilizzo dei flashback (e addirittura flashback nel flashback) Scelte artistiche? Allora siamo dalle parti di Tarkovskj o Kubrick. Bene. Titoli di testa, la canzoncina blues… ok sopportiamo. Tarkovskj e Kubrick iniziano ad allontanarsi. Clooney nell’Artico lasciato solo e in più malato di cancro, ok un po’ di pathos, già intuisci che il mondo sta finendo e, in più, Clooney con il cancro. Forse si esagera con il pathos. Tarkovskj e Kubrick sono già lontani. Appare la bambina, inizi a dubitare della sanità mentale di Clooney e che, forse, il flashback iniziale con la ricerca della bambina scomparsa è un trabocchetto. La bambina è muta. Pathos sopra pathos. Tarkovskj e Kubrick sono decisamente andati via. Astronave al rientro dopo aver avvistato un satellite di Giove colonizzabile. Classiche scene di cameratismo incondizionato con tanto di scena “cantiamo tutti insieme”. Ti fanno rimpiangere gli alterchi Spock-McCoy. Perfino una donna incinta. Su un’astronave, nello spazio. Dialoghi scemi su quale nome dare al nascituro. Ologrammi famigliari che anticipano chi morirà e chi no. Il pilota o la ragazzetta nera. Comunicazione radio interrotta con la Terra proprio quando stanno per svelare quale è stata la catastrofe. Più che pathos ormai è sfiga. Nel frattempo nell’Artico assistiamo ad una serie di disgrazie. Clooney cade in acqua e poi con i vestiti completamente bagnati non sente neanche freddo, figuriamoci prendersi una polmonite, un raffreddore… ma la sfiga non finisce, arriva pure la tempesta di neve. Patetica scena di Clooney che persa la bambina e disperatamente la cerca. L’apoteosi del Pathos. Quando a fine tempesta una pimpante e salutare bambina aiuta, contro ogni legge medica, un malandato ma vivo Clooney ad alzarsi, non ci sono più dubbi! La bimba è un’allucinazione. Sull’astronave assistiamo ad una classica pioggia di meteore che distrugge mezza astronave e… bingo! Muore la ragazza nera. Ho un dejà-vu. Ci sta pure George Clooney in questo dejà-vu. Dall’Artico Clooney avvisa ai rimasti che devono tornare al satellite di Giove, la Terra è inabitabile, i pochi rimasti vivono sottoterra. Il pilota innamorato ed un altro decidono comunque di scendere, sull’astronave rimane solo la donna incinta e il capitano, padre della nascitura che, novelli Adamo ed Eva, tornano al satellite di Giove. Clooney riamane solo nell’Artico scoprendo la famiglia allargata. Grazie a Dio è finito.
Non posso credere che il regista è lo stesso de “Le idi di Marzo”.



giovedì 2 aprile 2020

Passaggio in India - Una vergogna indescrivibile

Un ennesimo capolavoro di David Lean e in Italia non esiste il DVD. Mai stampato. Oltre una vecchia edizione in VHS il DVD non è stato mai stampato (e non parlaimo di Blu Ray) O si, certo per gli acculturati trovi "Natale in India" con Boldi-De Sica, E poi fanno tutte quelle leggi anti pirateria...

Passaggio in India (1984) | FilmTV.it