sabato 25 maggio 2019

Sinuhe l'egiziano

Potrei capire la critica dell'epoca (anni 50) dove tutti gli eroi erano senza macchia e tutti d'un pezzo. Ma credo che questo film sia da rivalutare in quanto, per quel epoca, ci presenta, forse per la prima volta, un protagonista che e' Uomo prima di essere Eroe. Sinuhe ha tutte le caratteristiche dell'umanità ("sono vissuto in tutti coloro che sono esistiti prima di me e vivro' in tutti quelli che verrano dopo di me") e ritengo questo un'eccezione in tutti i peplum dell'epoca. Probabilmente c'erano gli eroi al negativo ma poi alla fine si riscattano (Robert Taylor in “Quo Vadis”) Sinuhe no. Alla fine egli uccide il faraone sia perche crede che quell'atto mettera' fine alla guerra civile ma lo fa anche per un desiderio di vendetta per la morte di Merit. Altra eccezione, niente lieto fine. Burton e la Simmons moriranno alla fine de “La Tunica”, ma la cornice religoso–assolutrice del film ce li mostra sorridenti salire in paradiso. Sinuhe morira’ solo (come ha vissuto) nel deserto. Concordo anch'io con l'ottima narrazione, la ricostruzione storica, la scenografia e fotografia. Ottimi Mature, Simmons e la Darvi. Unica pecca la recitazione di Purdom davvero pessima. Immagino come sarebbe stato il Sinuhe interpretato da Marlon Brando. E si perchè, a quanto sembra, il ruolo gli era stato offerto prima a Brando che però rifiutò per interpretare Napoleone Bonaparte nel film "Désirée".
Il film lo vidi per la prima volta da piccolo, negli anni 70 ero ancora in Argentina. Lo trasmettevano per televisione di mattina e ricordo che mi era sembrato lunghissimo e un film molto... triste.