domenica 4 novembre 2018

L'Albatross - Oltre la tempesta - - Un film incredibile


Mai visto un concentrato così alto di stereotipi. Cinematografici e narrativi. Erano su una nave a pulire, lucidare, litigare ma i capelli erano tutti a posto, sembravano tutti usciti da Vogue. Banalità retoriche irritanti. Neanche gli effetti speciali sono un gran che e per il regista di "Alien" e "Blade Runner" è grave. Nella sequenza finale (nel classico hollywoodiano processo) ero sicuro che tutti i marinai sarebbero saliti sui banchi (pardon, sulle sedie) e avrebbero esclamato "O Capitano! mio Capitano!"

domenica 21 ottobre 2018

Pronti a morire - Per me è sempre Raimi

Basta che qualche critico altolocato dica la sua recensiucccia di turno che tutti i critici della domenica  ripetono a pappagallo la più prevedibile delle critiche: "E' prevedibile".  Nella storia della produzione western i film non prevedibili si contano sulle dita di una mano. ("Soldato Blu", 1970, tanto per dirne uno)  Il film non va visto come western ma come parodia, come commedia. E sotto quest'ottica, per me, il film pur non essendo un capolavoro è piu' che riuscito. Un film di Raimi (almeno la sua prima produzione) è sempre riconoscibile. Infine: Chi crede che i film della trilogia del dollaro non siano prevedibili, scagli la prima pietra...

sabato 13 ottobre 2018

K-Pax - Da un altro mondo - - Poca luce alla fine

Con un inizio folgorante il film perde i pezzi man mano che va avanti. Avrei voluto quasi un film di stampo teatrale con soltanto il dialogo tra i due protagonisti. Tutti il resto è futile. E come già qualcuno ha scritto ricade in tematiche già viste in Risvegli, e La leggenda del re pescatore di cui il richiamo a Bridges mi sembra voluto. Kevin Spacey è superlativo cosi' come belli tutti i richiami della fotografia alla luce. Ho riso di gusto alla battuta di Prot "Sono un alieno. Non si preoccupi, non gli usciro' dal petto" e mi sono emozionato con "Ogni creatura dell'universo distingue il bene dal male". Potevano finirlo meglio.

domenica 16 settembre 2018

Guerrieri dell'inferno (Who'll stop the rain) - La pioggia non si è fermata

L'ho rivisto oggi dopo tanto tempo. Appena Nick Nolte,in fuga, accende la radio in macchina e le note dei Creedence Clearwater Revival esplodono, l'emozione è stata forte. Gran bel film, diverso da tutti i film sui reduci del Vietnam che verrano dopo, Nick Nolte è magnifico, un ottimo passaggio di consegne con Steve McQueen che morira due anni dopo. Interpreta qui un anti-Rambo in maniera memorabile. Per certi aspetti  (lo so che per molti sarà un'eresia) preferisco questo film a Il Cacciatore. Tutta l'atmosfera "on the road" dà al film un non so che di... epico. La sparatoria in montagna tra le luci stroboscopiche e la musica country di Hank Snow è memorabile. Bravi gli altri attori, Weld, Moriarty e soprattutto Anthony Zerbe, che come sempre fa il cattivo.
Questo film mi ha fatto conoscere quella che, probabilmente è la miglior canzone dei Creedence, Who'll Stop the Rain e che ne dà il titolo.

Risultato immagini per who'll stop the rain poster

martedì 7 agosto 2018

Interstellar - Finchè c'è birra c'è speranza

Sono molto indeciso su quante stelle dargli. Due forse sono poche ma tre sono decisamente troppe. Mai avuto la Nolanmania grazie a Dio, e questo film ne è un’ulteriore conferma. I tre Batman tanto decantati li trovo ai livelli delle ragazzate di Abrams e Bay. Inception confusionario a dismisura, va bene invece con Prestige e Memento.  Su questo, che dire, così così. Da apprezzare il rigore scientifico che è stato dato sia allo script che alle scelte visive. Ma dall’altra parte invece certi passaggi di sceneggiatura sono di una banalità incredibile tanto che avvolte ti sembra di star a guardare uno schizofrenico montaggio tra un documentario di Discovery Channel e una soap opera. Tralasciando tutto l’aspetto campestre che pervade gran parte del film (stanno morendo di fame ma la classica birra sulla veranda col discorso virile tra suocero e genero nel classico stile hollywoodiano non manca) se da una parte i discorsi sul viaggio nello spazio e gli inevitabili riscontri con le teorie di Einstein (mai trattati dal cinema di fantascienza) sono molto godibili, dall’altra, quelli della Hathaway, che l’amore è la prima forza dirompente del creato, sono di una banalità che neanche i programmi tv pomeridiani avrebbero mai enunciato. Le battutine (o le spie) comiche dei robot sono insopportabili. Se volevano creare un anti-HAL9000 hanno toppato alla grande. Va bene che in un film ci vuole pathos ma senza esagerare! Sono stati scoperti fino ad ora circa 2000 pianeti extrasolari, hanno scelto proprio tre intorno ad un buco nero? Il cattivo Damon è addirittura inguardabile. Poteva essere approfondito molto di più e molto meglio gli sfasamenti temporali, non tanto quello con il rincontro con la figlia vecchia ma quello col loro compagno sull’astronave dopo 23 anni. Niente da dire sull’aspetto tecnico del film, begli effetti speciali tra miniature e il digitale, forse dopo Inception, Nolan ha imparato che una sovrabbondanza di azione frenetica non è il massimo nel montaggio. L’apparente lentezza di questo giova di gran lunga. Un appunto per i critici: smettetela di tirare in ballo 2001 (l’avete fatto anche per Gravity e non era proprio il caso) Un appunto per chi crede che questo film sia un capolavoro: andatevi a guardare quel piccolo gioiello che è Moon.

martedì 12 giugno 2018

Gravity - Shattered dreams

Lo dico sempre che non bisogna mai fidarsi della critica (che poi nel mio piccolo e’ quella che sto facendo) Leggendo qualche recensione mi credevo che finalmente era arrivato un po’ di fantascienza adulta; in parte puo’ essere vero ma, come ho letto, che venga paragonato a 2001 mi sembra davvero troppo. Ottimi effetti speciali (la distruzione della stazione spaziale ISS e’ davvero superlativa) regia e montaggio al di là degli standard, Cuaron ha un debole per i piani sequenza e con la tecnologia digitale deve essere un gioco da ragazzi, senza grandi richiami i due protagonisti, ne’ Clooney ne’ tantomeno la Bullock hanno dato una prova eccezionale ma solo nella norma. In quanto alla trama pur valendosi di una buona sceneggiatura possiede punti di tensione drammatica cosi’ come cadute di stile (la musichetta country) Poi non so se trattasi di omaggi o rimandi (e lo spero che sia cosi’) oppure peggio di scopiazzatura. Tre film per la cronaca: “Mission to Mars” (la morte di Clooney) “Alien” il messaggio (praticamente identico) che rilascia la Bullock, e infine (e qui sono scoppiato a ridere) l’abbordaggio alla stazione cinese: la protagonista deve aver preso l'ispirazione senz’altro da “WALL*E”.  E veniamo ora alla tematica: sinceramente non ci ho visto niente di “umanistico” ne’ di “metafisico” (di certo e’ piu’ metafisica la scena finale di “Dark Star” di John Carpenter) Niente che certo cinema d’azione non ci abbia gia’ fatto conoscere, anche i tre protagonisti di “Abbandonati nello spazio” affrontano qualcosa di simile ma non credo che qualcuno si azzarda di dare del “metafisico” a quel film.