martedì 10 ottobre 2017

Blade Runner 2049 - Aveva ragione Stanley

Primo, ricordo di aver letto anni fa che quando la MGM nei primi anni 80 aveva deciso di girare il seguito di "2001" il primo regista ad essere contattato fu Stanley Kubrick. Il quale cordialmente rifiutò e asserì di aver già detto tutto al riguardo nel 1968. Secondo, sempre negli anni 80 David Lynch rifiutò la regia de “Il ritorno dello Jedi” in quanto vide che il prodotto era già ermeticamente confezionato e che lui, sentendosi un autore, avrebbe fatto solo il regista stipendiato. Queste due osservazioni bastano a rimarcare l’inutilità di questo film. Ridley Scott dopo aver fatto due insulsi e commerciali prequel di "Alien", ora distrugge il suo secondo capolavoro con un inutile sequel. E Denis Villenueve (che io ritengo il miglior regista attualmente in circolazione) non ebbe la stessa accortezza di Lynch. La cosa peggiore è poi che in questo film è vagamente velata la possibilità di ulteriori seguiti. La “guerra è alle porte” ci ammonisce una santona orba. E questo non significa altro che presto saremmo sommersi da una valanga di film sulla guerra tra umani e replicanti. Mentre l’evoluzione stilistica è accettabile, e probabilmente qui il regista ha un suo merito, la parte prettamente narrativa è poi disarmante. Personaggi irritanti e banali. La geisha digitale innamorata e il nuovo Tyrell filosofo su tutti. Il personaggio interpretato da Leto assomiglia poi ad un altro di un film di Scott. Mi riferisco all’insopportabile capo clan intellettual-filosofo di "The Counselor". Poi cadute di stile (tra l’altro già viste anche nei prequel di Alien) che nel 1982 erano completamente assenti. Gli Elvis e Sinatra digitali e la stupida scazzottata alla Chuck Norris tra Ford e Gosling. Gli scontri tra Decard e i quattro replicanti erano tutta un’altra cosa. Comunque l’errore è mio, sono andato a vederlo per curiosità e questo ha dato l’alibi perfetto per poter andare avanti su questa strada. Poi la critica non importa a nessuno e il pudore o la vergogna non fanno più parte dei produttori hollywoodiani.