sabato 12 marzo 2016

Star Trek (2009) - Come ti distruggo un universo

Come premessa, anticipo che sono un trekkie. Lo sono da sempre. Da quando e’ uscito il film di Abrams sembra che vogliono far passare a tutti gli amanti di questa saga (che oramai saga non lo e’ piu’) come dei minorati mentali. Io ne sono orgoglioso. Appena finito il film, due le cose che mi sono venute in mente. Esattamente due episodi della serie classica. Il primo, “Domani e’ ieri”. Mi sono ricordato tutti i problemi che si sono presentati a Kirk e Co. e il sottile stratagemma per rimandare a casa il capitano John Christopher senza dover alterare il passato. Il secondo e’ quel capolavoro de “La città sull’orlo del sempre” (“Uccidere per amare”) McCoy oltrepassando la porta del “Guardiano del Sempre” aveva cambiato il tempo, non esisteva piu’ neanche l’Enterprise. Ancora una volta Kirk e Spock hanno dovuto rimettere a posto (nella maniera piu’ tragica) il normale scorrere del tempo. Adesso che sto scrivendo mi viene in mente anche “Primo Contatto” del 1996 Ad Abrams certamente, non gli e’ venuto neanche in mente, d’altronde lo ha sempre detto di non essere un amante di Star Trek, ma allora con quale diritto ha diretto questo film? Se a qualcuno non piace qualcosa, semplicemente non la fa. Forse alla vista di svariati bigliettoni verdi … Forse sara’ banale e scontato ma da trekkie lo dico lo stesso: quei due episodi che ho menzionato, cosi’ vecchi, cosi ingenui, cosi a basso costo, con i pigiamini colorati, con gli effetti speciali fatti in casa valgono da soli l’intero film di J.J.Abrams. Di per se il film e’ divertente, cosi’ come lo erano i tre prequel di “Guerre Stellari” ma anche li’ c’e’ un’enorme differenza con la trilogia classica. Stessa proporzione tra il film di Abrams ed almeno tre degli altri. “The Motion Picture”, “L’Ira di Khan” e “Rotta verso l’ignoto”. Anzi, penso che quasi bisognerebbe rivalutare “Nemesi” e pure “Star Trek V” Begli effetti speciali, non c’e’ che dire, l’Enterprise e’ imponente, non certo potevamo aspettarci la versione anni ’60 con la mitica plancia pop-colorata. Belle le battaglie stile star wars. Potrei anche accettare anche il montaggio isterico (piu’ che Star Trek sembra Transformers) ma lo James-Dean-Kirk, che sale da “portoghese” sull’Enterprise e alla fine ne assume il comando e la versione cabarettistica di Montgomery Scott (un altro salito per caso e lo ritroviamo subito capo della sezione tecnica in barba a qualsiasi regolamento) possono divertire i ragazzini ma i personaggi interpretati da William Shatner e James Doohan avevano tutt’altro spessore. Attenzione, non sto affermando che Chris Pine e Simon Pegg non ne sono stati capaci, e’ il copione che avevano in mano che non era all’altezza. Un altro punto a favore e’ l’ottima performance di Zachary Quinto nel ruolo di Spock giovane e di Karl Urban nel ruolo di Leonard McCoy. Sembra che Quinto regga da solo l’unica parte veramente seria di tutto il film. Infine quello che mi ha divertito piu’ di ogni altra cosa sono i rimandi, le citazioni prese a piene mani sia dalla serie classica, dai film, e dagli spin-off. Se era un film per tutti e non solo per i fan, pochi hanno capito certi passaggi. “Ho sposato tua madre perche mi sembrava la cosa piu’ logica” da “Viaggio a Babele”; il metodo di studio vulcaniano da “Rotta verso la Terra”; la “Kobayashi Maru” e l’insetto infilato a Pike per farlo confessare da “L’Ira di Khan”; Pike in sedia a rotelle da “L’ammutinamento” della serie classica; lo stesso incipit del film e’ stato preso dall’episodio “Il segreto di Spock” da “Star Trek The Next Generation”; il burrone dove rischia di precipitare il piccolo Kirk, le uniformi della U.S.S. Kelvin e il cane teletrasportato da Scott presi dalla serie “Enterprise”. E poi molti altri diretti o indiretti. Ripeto: se il film era per tutti, solo i fan lo hanno apprezzato appieno. Allo stesso tempo non sono stati rispettati alcuni passaggi chiave della serie classica. E se centra il cambiamento della linea temporale, dovevano essere piu’ chiari. Come mai Checov sale su una nuovissima Enterprise quando tutti sanno che il russo arriva solo a meta’ della missione quinquennale? Se prendiamo in considerazione l’episodio “L’ammutinamento” e anche “Lo zoo di Talos” quello non poteva essere il viaggio inaugurale dell’Enterprise. Ma quello che veramente non mi va giu’, non sono i singoli fatterelli, quello che mi lascia perplesso e’ il senso generale del film, l’arroganza di aver voluto cancellare quasi quarant’anni di storia. E non parlo del secolo XXIII. Sembra quasi che Abrams abbia voluto di proposito “marcare il territorio” per essere il nuovo erede di Roddenberry. Tutti parlano oramai dell’imminente sequel che molti credono sara’ “riparatore” nei confronti dell’universo trek. Io sinceramente non lo credo. Se cosi’ fosse non sarebbe altro che una rimasticatura di questo film e Abrams e’ troppo furbo. Il dado e’ tratto, ben vengano le nuove storie quinquennali per i nuovi quattordicenni. A noi, quarantenni non ci rimane che vedere e rivedere i telefilm ed i film. Infine due parole sulla “critica”. Per curiosità sono andato a leggere le sentenze di tutti i Signori della Critica. Tanto per farmi una risata, di solito un film del genere lo bocciano. E invece, sorpresa! TUTTI concordi a definirlo il migliore. Non posso credere ai miei occhi! Addirittura migliore di “The Motion Picture”? Un film per ragazzini, con una sceneggiatura appiccicaticcia, superiore alla superba rarefatta lentezza di un film di fantascienza per adulti come lo era il film di Wise? Non ho parole, che se lo tengano pure, io rimango con “The Motion Picture” dove non c’e’ neanche l’ombra di una scazzottata, l’eta’ media dei personaggi supera di ben molto i venticinque anni e c’e’ un'unica battaglia all’inizio del film. Poi tutti all’unisono con quella storia che Abrams “non ha fatto un film per i fan ma per tutti” Se Spielberg domani si sveglia con una sceneggiatura dell’Iliade (con tutte le dovute proporzioni) in cui Apollo manda un raggio di sole, brucia il cavallo di legno e la guerra e’ vinta dai troiani e si giustifica dicendo “Non ho fatto un film per gli amanti di Omero” questi critici penso proprio che dovranno stare zitti.