domenica 21 febbraio 2016

Revenant Redivivo - Malick - voce narrante = Revenant

Ho aspettato di vederlo per andare in una sala vuota ed invece a distanza della sua uscita la sala era abbastanza piena. Devo dire che il trailer mi aveva affascinato e avevo altissime aspettative per il film. Pero' ci sono dei ma. Il film è bello, di sicuro merita una visione nel bassissimo panorama cinematografico attuale. I punti di forza del film sono la direzione artistica, la fotografia (ovvero la sua mancanza) e naturalmente la regia. Iñarritu ritorna sui piani sequenza e dopo quelli digitali di “Birdman” ha realizzato questi nel miglior “infernale Quinlan-style”, senza nessun trucco artefatto. L’attacco degli indiani al accampamento è un capolavoro così come l’attacco dell’orsa. Veniamo ai ma. La narrazione. Per la scelta narrativa fatta potrebbe andare bene, con la sua lentezza voluta. Sembra un film di Terrence Malick. La differenza essenziale è che Malick sa che scegliendo questo tipo di narrazione ci vuole qualcosa che tenga desta l’attenzione dello spettatore e in questo caso la voce narrante copre questo dilemma (anche se molti trovano la stessa voce narrante più monotona della lentezza stessa delle immagini) Iñarritu scegli una narrazione più marcatamente autoriale e cosi inciampa in una serie di sequenze ripetitive che appesantiscono di parecchio il film. Al di là che trattasi di una storia vera e che un film era già stato fatto nel 1971 ("Uomo bianco, và col tuo Dio") la storia di per se è abbastanza sfruttata. Sempre di una vendetta trattasi anche se il tema principale sta nel “risorgere” del protagonista. Riguardo alla recitazione credo che sia quella di Di Caprio che quella di Hardy passano in secondo piano. La “vera” protagonista del film è la Natura. E quella mostrata nel film vincerebbe qualunque Oscar. Un altro appunto è la mancata caratterizzazione del personaggio della figlia indiana rapita. A fine film solo per intuizione si capisce il perché Di Caprio non viene ucciso. Un altro punto saliente del film è la musica di Sakamoto & Co. Avvincente a sottolineare scene drammatiche e per la scenografia. Ad ogni modo è un film da vedere e, soprattutto, sul grande schermo.