domenica 18 settembre 2016

Storie di amori e infedeltà - "Guardati! Sembri mia zia Minna con quel vestito!"

Non ho mai capito perché questo film non è stato mai apprezzato. D'accordo non è originale e abbastanza stereotipato ma credo proprio che sia questa prevedibilità a renderlo divertente, è proprio quello che aspettiamo che fa ridere. E non si può assolutamente dire che non è divertente. E poi bastano Allen e la Midler (e il mimo)

domenica 3 luglio 2016

The Hateful Eight - "La cosa" in salsa western

Concordo che il film non è per niente originale, più "La cosa" di Carpenter che "Le iene" (la presenza di Kurt Russell, l'ambientazione sotto la neve e la claustrofobica stanza, il cappello di Parks, Ennio Morricone, il who's who, la conclusione con due protagonisti rimasti vivi) Però si fa guardare e soprattutto diverte. Non è all'altezza di "Django Unchained" nè tanto meno agli anni novanta, epoca d'oro di Tarantino ma è una goduria vederlo e ascoltare i dialoghi. Niente da dire sugli attori, in blocco, tutti fanno la loro parte egregiamente. Ottima la scelta del Ultra Panavision per poi girare in interni l’80% del film.  In un film del genere non è la trama in sé che conta ma la somma delle parti, artistiche e tecniche (vedasi  ad esempio “Psycho” di Hitchcock) Unica nota dolente è la colonna sonora.  Di certo era più “morriconiana” quella di Django o dei Bastardi senza gloria. Questa sinceramente è lo show del riciclo. Echi de “Gli Intoccabili”, de “La piovra”, persino de “Esorcista II L’eretico”.  Addirittura il brano “Bestiality” composto nel  1982 per “La cosa” (e mai inserito nel film) è usato nella scena dell’avvelenamento e poi in quella dell’impiccagione. Quindi non è un capolavoro ma daltronde non è detto che un regista debba sfornare un capolavoro dietro l’altro.

lunedì 30 maggio 2016

Requiem for a dream - Riuscito a metà

Ben girato, ben montato, ben recitato (Ellen Burstyn su tutti) e si vede che c'e dietro uno script valido. Però una certa voglia di strafare (soprattutto alla fine) è, secondo me, molto evidente.Principalmente nella sceneggiatura, la quale senza l'ottimo montaggio risultata a dir poco grottesca. Anche l'onnipresente e assordante Lux Æterna alla lunga stanca. Si può dire che questo film è proprio la versione "americana" di "Trainspotting" (film molto più onesto e vero) laddove la sottile linea che separa  dalla soap opera è abbastanza palese.

martedì 19 aprile 2016

Il ponte delle spie - Finalmente cinema adulto

Merita certamente la visione (e forse anche piu' di una) questo film. Finalmente un cinema adulto senza supereroi svolazzanti e ragazzini usciti da Vogue. Spielberg fa un film estremamente classico aggiornando le spy-stories del cinema dei '50 e dei '60 senza patriottismi, senza agenti dal doppio zero. La mesa in scena è molto accurata, la fotografia, perfino la musica che per la prima volta dal 1986 (Il colore viola) Spielberg non la affida al suo compositore di fiducia, John Williams. Ma credo che gran parte del esito stia anche nello script e qui la mano dei fratelli Coen è decisiva. Sinceramente non sembra un marchio di fabbrica dei Coen, probabilmente nelle mani loro, come regia intendo, il film sarebbe stato molto diverso. Ma in alcuni passaggi (la caratterizzazione di Abel, la storia del cappotto, i doppi sensi nell'ambasciata sovietica) ho notato come l'intelligente ironia dei fratelli Coen si amalgama perfettamente con l'ironia visuale di Spielberg. Piacere per gli occhi e per la mente. Niente da dire sugli attori,  Mark Rylance su tutti. La sua interpretazione meritava sicuramente quel Oscar. Ormai Spielberg sa dove attingere buoni attori per le sue produzioni e parlo sia dai Tom Hanks fino all'ultimo dei caratteristi. Ottimo film, di sicuro non piacerà ai maniaci dei colpi di scena, a coloro che cercano lo James Bond dappertutto e a coloro che si diverto solo quando vedono le orgie di effetti speciali. Un appunto finale: è strano che un film del genere, come dicevo prima, un cinema "adulto" sia portato avanti dal creatore del genere giovanilistico negli anni ottanta, dal burattinaio di pupazzi che cercavano di parlare con casa, da uno degli ideatori di archeologi avventurieri, dal clonatore di dinosauri affamati. Speriamo che prosegua su questa strada.


Il ponte delle spie - Film (2015) - MYmovies.it

sabato 12 marzo 2016

Star Trek (2009) - Come ti distruggo un universo

Come premessa, anticipo che sono un trekkie. Lo sono da sempre. Da quando e’ uscito il film di Abrams sembra che vogliono far passare a tutti gli amanti di questa saga (che oramai saga non lo e’ piu’) come dei minorati mentali. Io ne sono orgoglioso. Appena finito il film, due le cose che mi sono venute in mente. Esattamente due episodi della serie classica. Il primo, “Domani e’ ieri”. Mi sono ricordato tutti i problemi che si sono presentati a Kirk e Co. e il sottile stratagemma per rimandare a casa il capitano John Christopher senza dover alterare il passato. Il secondo e’ quel capolavoro de “La città sull’orlo del sempre” (“Uccidere per amare”) McCoy oltrepassando la porta del “Guardiano del Sempre” aveva cambiato il tempo, non esisteva piu’ neanche l’Enterprise. Ancora una volta Kirk e Spock hanno dovuto rimettere a posto (nella maniera piu’ tragica) il normale scorrere del tempo. Adesso che sto scrivendo mi viene in mente anche “Primo Contatto” del 1996 Ad Abrams certamente, non gli e’ venuto neanche in mente, d’altronde lo ha sempre detto di non essere un amante di Star Trek, ma allora con quale diritto ha diretto questo film? Se a qualcuno non piace qualcosa, semplicemente non la fa. Forse alla vista di svariati bigliettoni verdi … Forse sara’ banale e scontato ma da trekkie lo dico lo stesso: quei due episodi che ho menzionato, cosi’ vecchi, cosi ingenui, cosi a basso costo, con i pigiamini colorati, con gli effetti speciali fatti in casa valgono da soli l’intero film di J.J.Abrams. Di per se il film e’ divertente, cosi’ come lo erano i tre prequel di “Guerre Stellari” ma anche li’ c’e’ un’enorme differenza con la trilogia classica. Stessa proporzione tra il film di Abrams ed almeno tre degli altri. “The Motion Picture”, “L’Ira di Khan” e “Rotta verso l’ignoto”. Anzi, penso che quasi bisognerebbe rivalutare “Nemesi” e pure “Star Trek V” Begli effetti speciali, non c’e’ che dire, l’Enterprise e’ imponente, non certo potevamo aspettarci la versione anni ’60 con la mitica plancia pop-colorata. Belle le battaglie stile star wars. Potrei anche accettare anche il montaggio isterico (piu’ che Star Trek sembra Transformers) ma lo James-Dean-Kirk, che sale da “portoghese” sull’Enterprise e alla fine ne assume il comando e la versione cabarettistica di Montgomery Scott (un altro salito per caso e lo ritroviamo subito capo della sezione tecnica in barba a qualsiasi regolamento) possono divertire i ragazzini ma i personaggi interpretati da William Shatner e James Doohan avevano tutt’altro spessore. Attenzione, non sto affermando che Chris Pine e Simon Pegg non ne sono stati capaci, e’ il copione che avevano in mano che non era all’altezza. Un altro punto a favore e’ l’ottima performance di Zachary Quinto nel ruolo di Spock giovane e di Karl Urban nel ruolo di Leonard McCoy. Sembra che Quinto regga da solo l’unica parte veramente seria di tutto il film. Infine quello che mi ha divertito piu’ di ogni altra cosa sono i rimandi, le citazioni prese a piene mani sia dalla serie classica, dai film, e dagli spin-off. Se era un film per tutti e non solo per i fan, pochi hanno capito certi passaggi. “Ho sposato tua madre perche mi sembrava la cosa piu’ logica” da “Viaggio a Babele”; il metodo di studio vulcaniano da “Rotta verso la Terra”; la “Kobayashi Maru” e l’insetto infilato a Pike per farlo confessare da “L’Ira di Khan”; Pike in sedia a rotelle da “L’ammutinamento” della serie classica; lo stesso incipit del film e’ stato preso dall’episodio “Il segreto di Spock” da “Star Trek The Next Generation”; il burrone dove rischia di precipitare il piccolo Kirk, le uniformi della U.S.S. Kelvin e il cane teletrasportato da Scott presi dalla serie “Enterprise”. E poi molti altri diretti o indiretti. Ripeto: se il film era per tutti, solo i fan lo hanno apprezzato appieno. Allo stesso tempo non sono stati rispettati alcuni passaggi chiave della serie classica. E se centra il cambiamento della linea temporale, dovevano essere piu’ chiari. Come mai Checov sale su una nuovissima Enterprise quando tutti sanno che il russo arriva solo a meta’ della missione quinquennale? Se prendiamo in considerazione l’episodio “L’ammutinamento” e anche “Lo zoo di Talos” quello non poteva essere il viaggio inaugurale dell’Enterprise. Ma quello che veramente non mi va giu’, non sono i singoli fatterelli, quello che mi lascia perplesso e’ il senso generale del film, l’arroganza di aver voluto cancellare quasi quarant’anni di storia. E non parlo del secolo XXIII. Sembra quasi che Abrams abbia voluto di proposito “marcare il territorio” per essere il nuovo erede di Roddenberry. Tutti parlano oramai dell’imminente sequel che molti credono sara’ “riparatore” nei confronti dell’universo trek. Io sinceramente non lo credo. Se cosi’ fosse non sarebbe altro che una rimasticatura di questo film e Abrams e’ troppo furbo. Il dado e’ tratto, ben vengano le nuove storie quinquennali per i nuovi quattordicenni. A noi, quarantenni non ci rimane che vedere e rivedere i telefilm ed i film. Infine due parole sulla “critica”. Per curiosità sono andato a leggere le sentenze di tutti i Signori della Critica. Tanto per farmi una risata, di solito un film del genere lo bocciano. E invece, sorpresa! TUTTI concordi a definirlo il migliore. Non posso credere ai miei occhi! Addirittura migliore di “The Motion Picture”? Un film per ragazzini, con una sceneggiatura appiccicaticcia, superiore alla superba rarefatta lentezza di un film di fantascienza per adulti come lo era il film di Wise? Non ho parole, che se lo tengano pure, io rimango con “The Motion Picture” dove non c’e’ neanche l’ombra di una scazzottata, l’eta’ media dei personaggi supera di ben molto i venticinque anni e c’e’ un'unica battaglia all’inizio del film. Poi tutti all’unisono con quella storia che Abrams “non ha fatto un film per i fan ma per tutti” Se Spielberg domani si sveglia con una sceneggiatura dell’Iliade (con tutte le dovute proporzioni) in cui Apollo manda un raggio di sole, brucia il cavallo di legno e la guerra e’ vinta dai troiani e si giustifica dicendo “Non ho fatto un film per gli amanti di Omero” questi critici penso proprio che dovranno stare zitti.

domenica 21 febbraio 2016

Revenant Redivivo - Malick - voce narrante = Revenant

Ho aspettato di vederlo per andare in una sala vuota ed invece a distanza della sua uscita la sala era abbastanza piena. Devo dire che il trailer mi aveva affascinato e avevo altissime aspettative per il film. Pero' ci sono dei ma. Il film è bello, di sicuro merita una visione nel bassissimo panorama cinematografico attuale. I punti di forza del film sono la direzione artistica, la fotografia (ovvero la sua mancanza) e naturalmente la regia. Iñarritu ritorna sui piani sequenza e dopo quelli digitali di “Birdman” ha realizzato questi nel miglior “infernale Quinlan-style”, senza nessun trucco artefatto. L’attacco degli indiani al accampamento è un capolavoro così come l’attacco dell’orsa. Veniamo ai ma. La narrazione. Per la scelta narrativa fatta potrebbe andare bene, con la sua lentezza voluta. Sembra un film di Terrence Malick. La differenza essenziale è che Malick sa che scegliendo questo tipo di narrazione ci vuole qualcosa che tenga desta l’attenzione dello spettatore e in questo caso la voce narrante copre questo dilemma (anche se molti trovano la stessa voce narrante più monotona della lentezza stessa delle immagini) Iñarritu scegli una narrazione più marcatamente autoriale e cosi inciampa in una serie di sequenze ripetitive che appesantiscono di parecchio il film. Al di là che trattasi di una storia vera e che un film era già stato fatto nel 1971 ("Uomo bianco, và col tuo Dio") la storia di per se è abbastanza sfruttata. Sempre di una vendetta trattasi anche se il tema principale sta nel “risorgere” del protagonista. Riguardo alla recitazione credo che sia quella di Di Caprio che quella di Hardy passano in secondo piano. La “vera” protagonista del film è la Natura. E quella mostrata nel film vincerebbe qualunque Oscar. Un altro appunto è la mancata caratterizzazione del personaggio della figlia indiana rapita. A fine film solo per intuizione si capisce il perché Di Caprio non viene ucciso. Un altro punto saliente del film è la musica di Sakamoto & Co. Avvincente a sottolineare scene drammatiche e per la scenografia. Ad ogni modo è un film da vedere e, soprattutto, sul grande schermo.

lunedì 11 gennaio 2016

Star Wars: Il risveglio della Forza - Tanto tempo fa un cinema lontano lontano...

Film completamente inutile. JJ Abrams continua ad essere il regista più sopravvalutato di questi anni. Neanche qui si azzarda a rischiare qualcosa di veramente nuovo e quindi ripiega su un remake molto ben camuffato.  Trama inconsistente, nessuna struttura narrativa valida (di sicuro ne aveva di più il pur brutto Star Trek del 2009) A cominciare dall'opening crawl. Probabilmente la prima volta in sei film che erano effettivamente validi. Ci si aspettava un piccolo riassunto di 32 anni di storia neo repubblicana e invece niente. Sconclusionato pure quello. A quanto pare il taglio con il passato deve essere totale. I personaggi vecchi sono ombre, i nuovi insipidi senza carattere. Cattivi da far ridere (o piangere) Il Kylo Ren non ha neanche un unghia della presenza di Darth Vader ma neanche di quella di Darth Maul,  Il tizio seduto sulla poltrona scivola addosso come acqua a differenza dell'imperatore Palpatine. Se Harrison Ford avesse avuto un po' più di carattere si sarebbe rifiutato di far morire il personaggio che lo ha reso celebre in quel patetico modo. Morire si, ma almeno in un modo degno del personaggio. L'intera scena era completamente assurda. Chi ricorda la morte di Obi Wan in Guerre Stellari del 1977? Appena Kenobi viene ucciso da Vader, Luke urla quel impetuoso "Noooo!!!" e comincia a sparare. Qui il tizio di turno trapassa Solo, sguardo soddisfatto dello scapestrato figlio e poi c'e' lo sguardo incredulo di Solo che sembra dire "Tu quoque, Brute, fili mi!" e infine precipita nel vuoto. Soltanto allora Chewbacca pare svegliarsi da un sonnellino e comincia a sparare. La differenza delle due morti è la differenza tra i due film, cronologica e non. Ed Emanuele Sacchi puo' parlare di attaccamento alla nostalgia quanto vuole. Niente da dire sugli effetti speciali anzi mi aspettavo un'orgia ininterrotta invece sono stati ben dosati. Comunque è già un successo e non lo si puo’ negare, spero che piaccia alle nuove generazioni perche se piace a cinquantenni sarebbe grave. Per diverse ragioni. Ultima annotazione e questa si, completamente nostalgica: mi è mancata la fanfara della 20th Century Fox. Ad ogni modo la colpa di tutto ciò è di una sola persona. George Lucas.